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Rinascita di Colli Aniene

Valorizzare il modello Colli Aniene rilanciandone le potenzialità e arrestandone il processo di degrado

di Antonio Viccaro



Il “Modello Colli Aniene” riconosciuto tale sia da esperti urbanisti che dai cittadini che a Colli Aniene vivono, abitano e  lavorano deve essere valorizzato e soprattutto tutelato dall’incipiente processo di declino che da qualche anno lo sta caratterizzando  nella più totale indifferenza dei più (Cittadini, Istituzioni, Partiti, associazionismo).

E dunque, siamo di fronte a un Modello che senza un interventi sistemici che vedano in campo tutti gli attori potenzialmente coinvolgibili (con i cittadini attivi in prima fila) sta passando rapidamente dal declino, ad un vero e proprio degrado con danni urbani e sociali irreparabili. Danni che cominciano ad essere sotto gli occhi di tutti.

o stato di degrado di Colli Aniene è sotto gli occhi di quanti a Colli Aniene vivono, abitano, lavorano. Un degrado a tutto campo, che si ritrova sia a livello macro (urbanistica, viabilità, ecc), sia a livello micro. Colli Aniene, dunque, conserva tutte  caratteristiche del Quartiere Modello perché così è stato progettato e realizzato dalle forze sociali che lo hanno  voluto. In particolare il Movimento delle cooperative.

Ma oggi il nostro Quartiere mostra i primi segni di degrado:

  • dell’arredo urbano (panchine, pali di illuminazione,etc.)
  • del patrimonio municipale (marciapiedi, strade, aree verdi, edifici scolastici, edifici pubblici, ecc)

Un degrado che si rileva anche:

  • nell’insufficienza della manutenzione dell’illuminazione e delle sedi stradali
  • nel rischio di caduta di alberi e di allagamenti
  • nell’abbandono di materiali ingombranti e di risulta da parte di ignoti, sia nelle strade che a nei pressi del fiume Aniene.

… e ancora: sporcizia, illuminazione carente (quando non del tutto assente), verde abbandonato, sosta selvaggia, ecc..

Tutto questo in un quadro che si coniuga con il degrado sociale indotto da una crisi economica, sociale e di valori che non accenna a chiudersi, e che investe famiglie, persone, giovani e meno giovani, che fanno fatica a proiettarsi in un futuro lavorativo al riparo da una precarietà diffusa, che tende a penalizzare maggiormente le categorie e le persone meno fortunate ed in posizione di svantaggio, sociale e individuale… (continua a leggere)