Lo
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UNA
DEFINIZIONE DI COUNSELING
Nella definizione
di Burnett il counseling consiste "nell'abilitare
il cliente a prendere una decisione
riguardo a scelte di carattere personale
o a problemi o difficoltà speciali che
lo riguardano direttamente".
Esso si concretizza
in un insieme di tecniche, abilità e
atteggiamenti per aiutare le persone
a gestire i loro problemi utilizzando
le loro risorse personali.
Compito del
counseling è quello di "fornire
al cliente l'opportunità di esplorare,
scoprire e chiarire dei modi di vivere
fruttuosi e miranti ad un più elevato
stato di benessere" (definizione
della BAC, Associazione Britannica di
Counseling). Più nello specifico, il
suo obiettivo è di accrescere le capacità
individuali di mettere in atto comportamenti
congruenti alle situazioni e di aiutare
la persona nell'esplorazione dei propri
problemi, in modo che essa stessa possa
decidere cosa fare. A differenza della
psicoterapia, che si focalizza sulla
globalità della crescita, il counseling
richiede un cambiamento focalizzato
su obiettivi precisi.
Esso rientra
all'interno delle terapie umanistiche,
che prevedono l'instaurarsi di una relazione
diretta tra paziente e terapeuta, basata
sia sul codice verbale che su quello
non verbale. Nel 1951 Carl Rogers definisce
il proprio metodo "centrato sul
cliente", per sottolineare che
tutta la costruzione del setting debba
mirare ad approntare un clima di accoglienza
e disponibilità empatica in cui il paziente,
sentendosi accettato senza pregiudizi,
possa attivarsi alla ricerca del suo
vero Sé.
Il concetto
cardine è quello di realizzazione del
sé: l'impostazione rogersiana riconosce
al cliente le potenzialità necessarie
per risolvere i propri problemi, dopo
averne raggiunto piena consapevolezza.
La vera rivoluzione portata da Rogers
nell'intervento psicologico consiste
proprio in questo: il soggetto è attivo
ed una volta compreso il suo problema,
sarà in grado di autodirigersi nella
risoluzione di questo. L'attenzione
non è quindi posta esclusivamente sull'operatore
e sulle sue competenze, come accade
all'interno di altre tipologie di intervento,
ma soprattutto sul cliente e sulle sue
potenzialità.
La relazione
d'aiuto non consiste più nel fornire
soluzioni all'individuo, bensì nel facilitarlo
nel processo di decisione responsabile,
attraverso risposte di comprensione-facilitazione
da parte del counselor, nel pieno rispetto
dei sentimenti, del vissuto, dei tempi
e delle decisioni della persona. La
comunicazione messa in atto dal counselor
è di tipo non direttivo e il percorso
della relazione di aiuto si indirizza
verso l'autonomia del soggetto, che
acquisisce così una graduale consapevolezza
di sé.
Il counseling
si avvale della relazione per sviluppare
nell'utente la consapevolezza, l'accettazione
della realtà, la crescita psicologica.
I termini "counselor"
e "cliente" sono stati adottati
da Rogers per indicare la libertà e
la responsabilità del soggetto che sceglie
di farsi aiutare, che non verrà mai
abbandonata nel corso della ricerca
di soluzioni alle proprie difficoltà.
Spesso il termine
"counseling" viene erroneamente
tradotto con il verbo "consigliare";
dal punto di vista etimologico esso
deriva dal latino "consulo",
ossia "venire in aiuto, aver cura
di".
Lo scopo del
counseling è dunque quello di dare al
soggetto l'opportunità di esplorare,
scoprire e rendere chiari gli schemi
di pensiero e di azione, per vivere
più congruentemente, vale a dire aumentando
il proprio livello di consapevolezza,
facendo un uso migliore delle proprie
risorse rispetto ai propri bisogni e
desideri e pervenendo ad un grado maggiore
di benessere. Più sinteticamente, le
finalità del counseling possono venire
riassunte nell'espressione "aiutare
le persone ad aiutarsi".
La aree di cui
generalmente il counseling si occupa
sono quelle del conflitto, della confusione
mentale, dell'ambivalenza, del turbamento
emotivo, in seguito a stress più o meno
violenti nei vari ambienti di vita in
persone comunque ben integrate ed adattate.
Il counseling
si caratterizza per un numero ridotto
di incontri, di durata piuttosto breve
così da focalizzarsi sul problema specifico
e "contenere" entro limiti
ben definiti la relazione tra utente
e operatore. La brevità dell'intervento
si è dimostrata essere un elemento efficace
che in molti casi è addirittura da privilegiare.
Tra gli elementi che determinano la
buona riuscita di una terapia di counseling
riveste un ruolo centrale la capacità
dell'operatore e la qualità della relazione
che si instaura con il cliente.
Hélène Duyver
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